di Riziero Zucchi
Nell’Antartide i pinguini, quando i gradi scendono a 40 sottozero, si stringono stretti stretti per non disperdere il calore anzi a moltiplicarlo. Il rimanere uniti, collegarsi, come le sardine che all’apparire dello squalo fanno il pallone è una strategia vincente. Anche noi che crediamo nella solidarietà e nell’integrazione delle diversità dobbiamo unirci, stringerci assieme, collegarci fisicamente e spiritualmente. Il percorso fatto sin qua e le relative conquiste di civiltà ci attribuiscono la responsabilità di difenderle e la fiducia necessaria per proseguire, nonostante le difficoltà presenti. Sono proprio queste situazioni che ci mettono alla prova e ci permettono di saggiare il nostro livello di coerenza e di capacità di resistere. Abbiamo imparato dalle mamme di ragazzi con difficoltà che è possibile reagire anche in situazioni apparentemente senza speranza. D’altronde non siamo soli.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella venerdì 7 febbraio ha compiuto una visita inaspettata agli alunni della Scuola Maninuna tra le più caratterizzate dalla multiculturalità nella capitale, proprio quando i Presidenti di alcune Regioni chiedono di isolare i bambini cinesi che tornano dalle solennità del Capodanno lunare. Nella scuola visitata dal Presidente gli alunni stranieri, in particolare quelli provenienti dall’Asia, sono tra il 40 e il 50 %. La presenza di Sergio Mattarella porta un messaggio di serenità a fronte di timori non giustificati né giustificabili, offrendo l’opportunità ai giornali di titolare: Tra gli alunni, anche asiatici, contro i pregiudizi, oppure Una visita a sorpresa contro la discriminazione da Coronavirus.
Il Capo dello Stato spesso sceglie i più giovani e le scolaresche per mandare messaggi agli adulti. Il ripetersi di episodi di intolleranza per situazioni ingigantite ha indotto il Quirinale a valutare un gesto di aperta fratellanza con la popolazione cinese ospite in Italia che rischia di essere oggetto di una psicosi ai danni di un intero popolo, quando la nostra Costituzione lo vieta categoricamente.
Questi episodi si saldano a manifestazioni di intolleranza razziale nei confronti della popolazione di origine ebraica che vanno condannate e fermate sul nascere. La scuola, come implicitamente indica il Presidente della Repubblica, è al centro di questa battaglia contro le discriminazioni. Il Comitato, la Rivista e chi lavora per l’integrazione dei ragazzi con disabilità può metter a disposizione di tutti la propria esperienza, sottolineare come l’accoglienza della diversità ci arricchisca e ci liberi dalle paure, abbatta barriere e steccati. Costruire muri, spargere odio e intolleranza indebolisce tutti: chi viene discriminato ma anche chi discrimina.
La Rivista da sempre si pone al servizio di quanti intendono valorizzare le conquiste e i risultati dell’integrazione delle diversità. Proporre il vigore e la forza delle immense foreste di alberi che crescono nella solidarietà e nella collaborazione permette di costruire un reale baluardo contro l’intolleranza di chi agisce nell’anonimato e si fa scudo delle paure altrui.