«La storia di quei ragazzi di scuola elementare che hanno rinunciato a proseguire la gita, per non lasciare solo un compagno con disabilità che non avrebbe potuto parteciparvi, a causa della pedana rotta del pullman, deve servire da monito – scrive Enrichetta Alimena – per adeguare le nostre città alle esigenze di tutti, in modo che nessuno studente o studentessa con o senza disabilità debba rinunciare alla propria gita insieme ai compagni. Se non lo faremo, vorrà dire che il messaggio di quei ragazzi non lo avremo compreso e avremo fatto, come spesso accade su questi temi, solo retorica».
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